Territorio

Un giorno che lascia il ricordo indelebile di un’esperienza irripetibile.

1-Day nel territorio di MALETTO

Itinerari

Trekking o tour in bicicletta| Esperienza di visita campi zafferano | Luogo storico | Atmosfera italiana unica al tramonto

Scegli la tua avventura!

IMG_6062-dsqz-1
Grotta del Gelo

Questo itinerario è forse uno dei più suggestivi che potete trovare da questo versante e il più selvaggio.

Man hiking around crater of Sartorio on volcanic landscape of volcano mount Etna, in Sicily, Italy, Europe. Pine and white birch trees growing on solidified lava, ash, pumice. Slopes covered with snow
Bosco Nave

Immergendosi in una delle parti più selvagge e poco toccate dal turismo di massa del parco dell'Etna.

Giro-etna-ebike-2
Tour in bicicletta

Con un percorso di circa 8 km, superando un dislivello di 408 metri, si raggiunge la Pista Altomontana a quota 1626 m s.l.m.

IMG_6803
Tramonti Occidentali

Questa è un’escursione molto semplice che regala la vista su uno dei tramonti più belli dell’Etna.

002 - October 01, 2016
Grotta del Burrò

Quest’escursione parte dal rifugio “Case Giusa”, un’area attrezzata dove è possibile trascorrere anche momenti di svago e relax immersi nella natura.

_DSC0350
Bosco Chiuso e Rifugi

Il percorso si sviluppa interamente all’interno del comune di Maletto. Si Arriva in automobile al cancello di “Bosco chiuso” e da qui inizia un trek che segue il sentiero CAI 712.

IMG_20191012_114042_xn-1024x1024
Campi di Zafferano

Qui potrai toccare con mano una delle attività agricole della zona che, grazie alle qualità organolettiche del terreno vulcanico, regala un prodotto di eccellenza.

_DSC9924
Palmento del Campiere

Nella contrada LAGO, in prossimità dell’omonimo lago stagionale, nella prima metà dell’800, gli Azzarello costruiscono un palmento che sarà denominato “Del Campiere”, appunto perché loro erano campieri, cioè guardie campestri.

21-10-2014 19-38-57
Fontana Murata

E’ una contrada del Comune di Maletto. Essa prende il nome da un grande abbeveratoio fatto costruire alla fine del 1700 dal Principe Spadafora, insieme ad un altro che si trovava nel centro abitato, oggi scomparso. 

Schermata 2023-08-03 alle 13.17.48
Ristorante Fontana Murata

La nostra cucina è l'incontro perfetto di tradizione e innovazione. Scopri tutti i nostri piatti e fatti incantare dai profumi e dai sapori tipici del territorio Etneo.

GROTTA DEL GELO

Esplora la nostra terra.

Questo itinerario è forse uno dei più suggestivi che potete trovare da questo versante e il più selvaggio. Fortemente consigliato ad escursionisti esperti, vi porterà ad una delle meraviglie dell’Etna, La Grotta del Gelo. La Grotta del Gelo è la grotta per eccellenza dell’Etna.

La grotta è lunga circa 125 metri e la sua temperatura all’interno è sempre sotto lo zero.
La grotta si trova a 2030 metri sul livello del mare sotto la famosa “Sciara del Follone”Formata da un’eruzione dell’Etna risalente agli anni 1614-1624, è considerato il ghiacciaio più meridionale d’Europa per via della sua formazione di stalattiti e stalagmiti, che da oltre trecento anni si sono formati e mantenuti al suo interno.

Il percorso parte dal cancello di Bosco Nave dove ci si arriva benissimo in macchina. Da qui si sale fino al bivio con la pista d’alta montagna dove si svolta a sinistra. Dopo pochi metri troverete sulla destra il sentiero CAI 735, ben indicato.

Si attraversa un primo tratto boschivo prevalentemente di faggi, che comincia a restringersi man mano che si sale fino a raggiungere i torrenti. Il percorso alterna sci e dagalotti fino ad arrivare alla cosiddetta dagala dell’orso, dove nelle vicinanze si trovano i resti dei famosi “Pagghiari”, ricoveri utilizzati dai pastori etnei, e recinti in pietra lavica. Superata la dagala il sentiero riprende su colate laviche fino a raggiungere la Grotta del Gelo. Prima di raggiungere la grotta si costeggia l’imboccatura del 1981 che ha modificato l’area prossima alla cavità lavica che prima era esclusivamente rocciosa mentre ora è costituita da una coltre di materiale piroclastico eruttato durante l’attività e che ha contribuito allo squilibrio termico che caratterizza la grotta. Il sentiero è indicato dagli “omini” di pietra. Tuttavia, a causa della distanza, della difficoltà del percorso e della variabilità del tempo in alta quota (attenzione alla nebbia!) si consiglia di prestare MOLTA attenzione. L’uso del satellite è assolutamente necessario. Per entrare nella grotta, perennemente ricoperta dal ghiaccio, è necessario munirsi di attrezzatura adeguata e in presenza di personale esperto.

Materiali necessari: scarpe da trekking, lampada frontale, cibo, acqua, ramponi, casco, impermeabile, indumenti caldi al seguito, cappello, berretto.

BOSCO NAVE

Esplora la nostra terra.

Immergendosi in una delle parti più selvagge e poco toccate dal turismo di massa del parco dell’Etna, il tour inizia dirigendosi verso la Grotta del Cernaro, una grotta di scorrimento lavico che si trova poco distante dall’abitato di Maletto e che, dopo una piacevole passeggiata all’interno della pineta “Bosco Nave”, adatta a tutti, anche ai meno esperti, permette di vedere uno dei fenomeni più interessanti derivanti dalle colate laviche, precisamente la formazione delle grotte di scorrimento lavico.

L’ingresso inferiore immette in una stanza, il cui pavimento è ricoperto di terra e alcuni massi crollati dalla volta, dove si procede eretti. A monte la volta è molto bassa ed è necessario strisciare per una decina di metri fino a raggiungere la base di una scala in pietra dove si trova l’ingresso superiore, costituito da un’apertura nella volta. Poco prima di questa scala si trova un ballatoio lungo circa cinque metri situato ad un livello superiore. Segue una galleria a sezione quadrangolare. Più avanti c’è un piccolo salto che dà accesso ad una galleria, alta poco più di 2 m, molto ben conservata, di sezione prima ellittica e poi triangolare.

Il pavimento è costituito da lava scagliosa. Dopo circa 40 m il cunicolo, per circa 4 m, si divide in due gallerie sovrapposte dove la volta è molto bassa. Si superano due fori profondi più di 1 m e si raggiunge un tunnel alto 5 m con un tratto a goccia. Proseguendo si raggiunge una lingua di lava che ingombra il cunicolo per una decina di metri. Qui possiamo vedere i teli staccati dal muro. La cavità termina con la volta che degrada progressivamente. Il pavimento è costituito da lava scagliosa. Dopo circa 40 m il cunicolo, per circa 4 m, si divide in due gallerie sovrapposte dove la volta è molto bassa. Si superano due fori profondi più di 1 m e si raggiunge un tunnel alto 5 m con un tratto a goccia. Proseguendo si raggiunge una lingua di lava che ingombra il cunicolo per una decina di metri. Qui possiamo vedere i teli staccati dal muro. La cavità termina con la volta che degrada progressivamente.

Materiali necessari: scarpe da trekking, lampada frontale, cibo, acqua, impermeabile, casco, indumenti caldi al seguito, cappello, berretto.

BOSCO CHIUSO E RIFUGI

Esplora la nostra terra.

Difficoltà: MEDIA

Il percorso si sviluppa interamente all’interno del comune di Maletto. Si Arriva in automobile al cancello di “Bosco chiuso” e da qui inizia un trek che segue il sentiero CAI 712 che porta al rifugio “Case Pappalardo”. 

Il percorso si snoda attraverso un bosco caratterizzato da Alecci, Roverelle, Faggi e Pini e sale fino alla pista Altomontana costeggiando a sinistra la famosa colata lavica del 1832, colata che causò cinquanta vittime e che rappresenta l’ultimo episodio in cui la lava raggiunse il territorio del comune di Maletto. 

Arrivati all’incrocio con il sentiero CAI 701 si svolta a sinistra fino ad arrivare ad imboccare il sentiero CAI 714 dirigendosi verso “Monte Maletto” da dove in cima si può godere di una meravigliosa vista sul Vulcano e sui monte Nebrodi. Continuando il percorso 714 si attraversa la colata lavica del 1976 e si arriva a riprendere la strada Altomontana CAI 701 che, girando a destra, ci porta al rifugio di Monte Scavo. Si prosegue fino all’incrocio con il sentiero CAI 712 per poi riprendere la via del ritorno. 

GROTTA DEL BURRO' - MONTE SPAGNOLO

Esplora la nostra terra.

Difficoltà: MEDIA

Quest’escursione parte dal rifugio “Case Giusa”, un’area attrezzata dove è possibile trascorrere anche momenti di svago e relax immersi nella natura. Da qui si prende il sentiero CAI 716A che porta fino alla Grotta del Burò, una delle più belle e suggestive dell’Etna; all’incrocio con il sentiero CAI 701 si gira a sinistra e si prosegue in direzione rifugio Monte Spagnolo, lungo il tragitto si possono scorgere alcune delle bocche dell’eruzione del 1981. 

Seguendo la traccia e deviando sulla Sciara si va a prendere il sentiero CAI 717 e svoltando a sinistra lo si percorre fino ad arrivare all’incrocio con il sentiero Monte Spagnolo; da qui si gira a destra e si va in direzione dell’incrocio con il sentiero CAI 716 SI, si gira a destra e si continua fino al punto di partenza ritorno.

TRAMONTI OCCIDENTALI

Esplora la nostra terra.

Difficoltà: FACILE

Questa è un’escursione molto semplice che regala la vista su uno dei tramonti più belli dell’Etna. Si parte dal rifugio Piano dei Grilli, dove si arriva percorrendo in automobile una strada che attraversa l’enorme colata del 1654 che ha minacciato l’abitato di Bronte; questo è uno dei campi di lava a corde più belli che si possono trovare sull’Etna. 

Arrivati al rifugio si percorre il sentiero CAI 710 fino ad arrivare a Monte Ruvolo; qui vi è la possibilità di salire fino in vetta per godere della magnifica vista che regala. 

Scendendo e tornando indietro ci si dirige verso il rifugio di monte Ruvolo dove si può aspettare il tramonto standosene seduti su una delle panchine presenti; se si decide di proseguire si va a prendere il sentiero CAI 710C e, all’incrocio con lo stesso, girando a destra si prosegue fino all’incrocio con un sentiero che svoltando a sinistra ci riporta al punto di partenza costeggiando la colata lavica.

TOUR IN BICICLETTA

Esplora la nostra terra.

Dalle Case Boscochiuso/Pappalardo, con un percorso di circa 8 km, superando un dislivello di 408 metri, si raggiunge la Pista Altomontana a quota 1626 m s.l.m., potendo così proseguire l’escursione verso nord oppure Sud.

Il percorso è costituito da una strada ad uso forestale, che si svolge in una zona risparmiata dalle recenti colate laviche e quindi interamente ricoperta da alberi ad alto fusto costituiti da varie specie di querce nella parte inferiore dove è posto un clima più caldo, mentre nella parte superiore è sempre più frequente la presenza di maestosi faggi. Il percorso attraversa uno dei boschi più estesi del territorio etneo.

Trovandosi nella parte più occidentale del Parco, è una delle zone meno antropizzate e meglio conservate del territorio tanto da rientrare nella cosiddetta “buffer zone” UNESCO del Parco dell’Etna, ovvero l’area di riserva generale. Per questa sua caratteristica, quest’area è stata oggetto di studio anche sulla fauna locale per quanto riguarda la presenza del gatto selvatico dell’Etna, di cui sono stati accertati alcuni avvistamenti. Arrivati all’incrocio Monte Spagnolo/Bosco Nave si scende passando per Case Nave fino ad arrivare nuovamente al piazzale della fontana murata.

CAMPO DI ZAFFERANO

Esperienza nella nostra terra.

L’azienda nasce nel 2020 a Maletto, il comune più alto della provincia di Catania e il più alto dell’Etna (1000 m s.l.m.).

L’idea nasce innanzitutto dall’amore per questo territorio immerso nel Parco dell’Etna, che ha sempre dimostrato di avere grandi potenzialità e un’unicità data dalla maestosa presenza del Mongibello. A ciò si aggiunge la passione tramandata e coltivata negli anni per i colori, gli odori e i sapori dei prodotti autentici e spesso spontanei di questo ambiente.

Qui potrai toccare con mano una delle attività agricole della zona che, grazie alle qualità organolettiche del terreno vulcanico, regala un prodotto di eccellenza. Conoscerai tecniche di produzione, segreti e assaggerai i prodotti che derivano da questa meravigliosa coltivazione.

PALMENTO DEL CAMPIERE

Heritage nella nostra terra.

Nella contrada LAGO, in prossimità dell’omonimo lago stagionale, nella prima metà dell’800, gli Azzarello costruiscono un palmento che sarà denominato “Del Campiere”, appunto perché loro erano campieri, cioè guardie campestri.

Venne costruito in un tratto di terreno usurpato, già dell’ex trazzera, quindi comunale, all’incrocio con le tre strade: LAGO, RUGGIARAZZO, CAMPANELLA.

Munito delle attrezzature tipiche del periodo, cioè con i pigiatoi, i tini e soprattutto con il torchio munito di una grande trave ancorata ad una pietra che serviva alla spremitura delle vinacce.

In funzione fino agli anni 30/40 del 1900, venne abbandonato e divenne un rudere. Negli anni ’80, l’Amministrazione comunale del tempo lo restaurò con finalità culturali quale bene etno – antropologico.

Collocato nel suggestivo panorama del laghetto stagionale che si forma ogni anno nella stagione invernale, può divenire oggetto di visita in un percorso che attraverso una stradella rurale porta all’are della contrada Fontana murata.

FONTANA MURATA

Heritage nella nostra terra.

E’ una contrada del Comune di Maletto. Essa prende il nome da un grande abbeveratoio fatto costruire alla fine del 1700 dal Principe Spadafora, insieme ad un altro che si trovava nel centro abitato, oggi scomparso. 

Nel suo frontespizio vi è scolpito sulla pietra arenaria lo stemma degli Spadafora, “Il braccio impugnante la spada”. Oggi ultimo e solo documento ancora esistente a Maletto della famiglia Spadafora, sua feudataria per oltre 450 anni.

La fontana era alimentata dalle sorgenti naturali provenienti dalla sovrastante collina denominata “Spirini”.

In passato la contrada che prendeva questo nome era molto estesa con al centro un nucleo di fabbricati ancora esistenti e venne gestita da diverse famiglie concessionarie degli Spadafora, Nell’800, vanno ricordati i Fiorini, Savona, Nunzio Costa, al quale di recente è stata intitolata la stessa contrada. Da ultimo i Putrino, Giuffrida ed altri.

Di recente, è stato pubblicato un romanzo storico di Delia Nicotra Costa, discendente di Nunzio Costa. In esso vengono rievocate, in parte le vicende dell’800, collocando fantasticamente proprie sul retro dell’abbeveratoio la tomba di Adalgisa, moglie di morganatica di Don Domenico Spadafora Colonna, ultimo Principe di Maletto, morta nel dare alla luce un suo figlio segreto.

Il territorio di Fontanamurata costituisce una sorta di porta di entrata per il grande bosco di Maletto che si estende intatto lungo le falde dell’Etna, Da esso si vede un grande e bellissimo territorio nel quale ancora pascolano mandrie di bovini e di ovini e dal quale si accede in un paesaggio naturalistico incontaminato e bel conservato. Antica eredità degli abitanti di Maletto che per secoli vissero e si sfamarono con le sue risorse.

Ristorante FONTANA MURATA

Il tramonto nella nostra terra.

La nostra cucina è l’incontro perfetto di tradizione e innovazione. Scopri tutti i nostri piatti e fatti incantare dai profumi e dai sapori tipici del territorio Etneo. Siamo pronti ad accoglierti nel nostro storico ristorante per farti assaggiare i piatti pensati e preparati dal nostro chef per voi.